app di intelligenza artificiale

5 tra le migliori app di Intelligenza Artificiale gratuite

Da sempre l’uomo si trova nel dilemma di come poter usare le tecnologie che inventa per migliorare la propria vita, senza rimanerne “schiavi” o meglio dipendenti. Il termine “schiavo” forse riecheggia i migliori (o peggiori) film di fantascienza, ma ci avvicina maggiormente alle paure oggi diffuse sull’utilizzo dell’AI per la creazione di contenuti che sia per lavoro o svago. Senza avere per forza un approccio “apocalittico”, è comprensibile la paura che ancora una volta le tecnologie create dall’uomo per velocizzare il proprio lavoro e facilitare la sua vita, rendano la manodopera sempre più desueta e meno richiesta in ambito produttivo. Anzi nel caso dell’intelligenza artificiale, più della manodopera è la dignità della creatività umana che rischia di essere superata.

Per capirne di più abbiamo analizzato 5 tra le migliori app in circolazione che utilizzano l’intelligenza artificiale. Ciò nella loro versione gratuita e quindi almeno inizialmente disponibili a chiunque.

 

Copy AI

È un’app text to text pensata per la creazione di contenuti testuali con vasta scelta di stili e template per i principali utilizzi.

L’uso è veramente molto semplice. Una volta che ci si è registrati e si è risposto ad una serie di domande preliminari per customizzare l’uso di Copy AI, si entra nel vivo di questa applicazione sobria, funzionale e strordinariamente efficiente.

A seconda di quello che serve, ci sono due macrosezioni fondamentali dell’app. Una più vicina all’utilizzo di Chat GPT, in cui si inserisce una richiesta o un argomento e viene elaborata una risposta. Come in Chat Gpt, si può dare ordine di scrivere un testo su un determinato argomento, e il “desiderio verrà esaudito”. Rispetto all’app antesignana però Copy AI anche in modalità gratuita, è leggermente più sofisticata. Si può anche dettare un tono, generando un testo scherzoso o serio ad esempio a seconda dell’uso che se ne vuole fare.

La vera perla di Copy AI però è l’opzione Workflow con cui si possono salvare lavori ma soprattutto predisporre template per ogni utilità: dai post LinkedIn e Facebook, ad un contenuto SEO, una email marketing, annunci google ads, veramente qualsiasi testo utile sul web e non solo. Ad esempio con un template Blog Post, basta dare una frase come indicazione e l’app genera il post diviso in sezioni per renderlo più leggibile sul web, vari esempi di titoli dell’articolo tra cui scegliere e una meta description.

Copy AI è un’app gratuita ma se si vuole eliminare i limiti nel Workflow e interagire in italiano, bisogna sottoscrivere un abbonamento.

 

Dream Studio

Dream Studio è un’app text to image che funziona basandosi su un generatore di immagini chiamato Stable Diffusion. Un’applicazione molto semplice da usare, con un’architettura simile ai programmi di grafica, dato che evidentemente quello dei grafici è il target di riferimento.

Nel generare le immagini, vi è uno spazio per dare istruzioni su chi o cosa si vuole, o non si vuole. Una volta generate, l’utente ha la possibilità di scegliere quella più vicina ai suoi bisogni. Inoltre c’è una vasta scelta di stili, dalle foto semplici, allo stile fumetto o ancora alle immagini 3d. Si possono poi anche cambiare le dimensioni e la risoluzione dell’immagine.

Una debolezza di Dream Studio tuttavia è che nel generare foto ogni tanto si perde per strada qualche dettaglio, o ancora “interpreta” male i comandi dati. In ogni caso c’è uno spazio per modificare le immagini, molto simile all’interfaccia di Photoshop. Nella sua versione gratuita ha delle limitazioni soprattutto nel numero di immagini che un utente può generare.

 

Kaiber

Kaiber è un’app che permette di creare dei brevi video partendo da un’immagine in modo molto semplice e veloce.

L’applicazione offre una settimana gratuita per provare l’app, raggiunto il settimo giorno l’utente può scegliere se iniziare a pagare un abbonamento mensile o cancellare l’iscrizione.

L’applicazione è molto semplice e intuitiva nell’utilizzo anche per i neofiti. C’è una sezione dedicata alle potenzialità di Kaiber tra cui quella base in cui grazie al prompt dell’utente si può dare vita ad un’immagine fissa. Nella versione a pagamento poi per i più competenti e interessati alla produzione di contenuti video, si possono scegliere durata, dimensioni, movimenti di camera, ritmo delle animazioni delle immagini e molto altro.

Le altre sezioni dell’applicazioni sono dedicate ad una galleria di progetti per ispirare l’utente: le collaborazioni di Kaiber con artisti e marchi da tutto il mondo, una sezione personale con i propri video, una community e persino una sezione blog con interviste e storie di artisti e produttori che hanno usato con successo questa applicazione.

Entrando nel vivo, una volta aggiunta l’immagine si arriva ai comandi da dare che possono essere scritti dall’utente stesso o completati automaticamente con la consegna più intuitiva rispetto all’immagine di riferimento. Tra le idee suggerite ce ne sono alcune che alterano la composizione dei soggetti nell’immagine, fino a renderle in alcuni casi delle figure astratte.

Scelta la migliore anteprima fra alcune opzioni, l’utente può cliccare su “crea video” e il gioco è fatto.

La versione gratuita è parecchio limitante, ma si intravedono le enormi potenzialità nella sua versione a pagamento, tanto che c’è da chiedersi se applicazioni come Keiber possano essere un aiuto o una vera e propria sostituzione dei videomakers. Un timore simile a quello che può avere un copywriter per le applicazioni testuali ad intelligenza artificiale.

 

Fliki

Fliki è un altra app di intelligenza artificiale per creare video con voci artificiali particolarmente realistiche. Che le voci siano veramente credibili lo si capisce appena entrati nel sito. Una volta registrati, parte un video tutorial che alla fine si scopre essere stato creato con Fliki, con una voce artificiale che descrive le varie opportunità dell’applicazione.

Con Fliki si può scegliere se creare un file solo audio o un video, usando al massimo le sue potenzialità. L’utente ha una serie di opzioni tra i formati del video e tra le idee di partenza, che possono essere originali o partire da un post di un blog, una presentazione power point, un tweet e persino un prodotto in vendita on line, un’opzione ideale ad esempio per i content creator del web.

Nella creazione di un video si possono scegliere le immagini del video da una fornitissima libreria o crearle tramite intelligenza artificiale, attinenti al tema del video. Se ad esempio si vuole creare un video a partire da un articolo di un blog, la voce artificiale ripeterà quanto è scritto, accompagnata da immagini attinenti a quello che si sta dicendo.

Si può inoltre mettere mano al video, scegliendo personalmente scena per scena le immagini, modificandone quindi a piacere lo stile. A proposito della voce artificiale, si può scegliere quella più adatta alla lettura tra ben 900 disponibili in 75 lingue. Nella versione premium si può persino scegliere il tono della voce più attinente.

Per completare l’opera si può scegliere un tappeto sonoro ideale tra una lista di colonne sonore inserite di default o aggiungere un file audio dalla propria libreria sul pc.

La versione a pagamento poi dà moltissime altre possibilità di customizzare il proprio progetto, dalla durata del video, ai movimenti di camera, personalizzare i sottotitoli, aggiungere effetti sonori e persino un avatar. Si può tranquillamente dire che usando la versione gratuita, per quanto non troppo limitante, viene voglia di sottoscrivere l’abbonamento.

 

Mubert

Infine l’utente che vuole avere un servizio text to music, creando tracce musicali può provare Mubert. L’applicazione ha un’interfaccia molto semplice in cui basta scrivere un promt di comando per avere un brano originale, stabilendone anche la durata e il tipo di traccia (ambiente, mix, jingle ecc.). Si può anche generare un audio partendo da un’immagine.

Meno “generativo” ma ugualmente affascinante è l’altro modo per creare delle tracce originali con Mubert. L’utente può con questo metodo scegliere un genere musicale tra ben 111 opzioni, un mood dal divertente al drammatico, dal nostalgico all’epico e tanti altri e infine l’attività a cui nelle intenzioni deve servire la traccia da creare.  Una volta generate con l’intelligenza artificiale poi, le tracce possono essere modificate e scaricate per progetti personali.

Qualora ce ne fosse bisogno, per avere delle ispirazioni all’interno di Mubert si possono trovare tracce a partire ad esempio dalla strumentazione usata, i BPM o gli stati d’animo.

La versione gratuita di Mubert permette di generare 25 tracce al mese e scaricarne solo in formato mp3. Per utilizzi più professionali ci sono diverse tariffe per abbonamenti mensili e annuali. Vengono anche infatti elencati una serie di artisti che usano questo servizio e l’utente può esplorare i lavori di ognuno di essi.

 

Concludendo…

… l’utilizzo professionale di Mubert apre una riflessione importante fin qui solo accennata. Un discorso che vale per quest’app cosi come per tutte le altre che utilizzano l’intelligenza artificiale: sembra evidente anche provandole che questi software AI non possano (ancora?) sostituire il lavoro umano, quanto meno un lavoro non pigro e di valore. Per un utilizzo efficiente l’intelligenza artificiale deve affiancare creatività e intelligenza umana. D’altronde queste app di intelligenza artificale come molte altre, hanno all’interno la possibilità di far intervenire l’utente con le scelte di cui è portatore.

Quello che è sicuro è che queste applicazioni facilitano molto il lavoro, la tentazione è usarle troppo ma ne risentirebbe la qualità del lavoro, almeno ad oggi è così. Affiancare l’intelligenza artificiale ai metodi tradizionali sembra ancora la cosa migliore,

Infine specifichiamo che questo testo è stato creato tutto “alla vecchia maniera”. Ci sembrava troppo meta fare un articolo che parla di intelligenza artificiale, usando l’intelligenza artificiale.

 

Qui trovate una lista di altre interessanti app gratuite ad intelligenza artificiale.

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