Cos’è il metaverso? Negli ultimi tempi se n’è sentito spesso parlare, come una di quelle tecnologie che sentiamo potenzialmente far parte di un futuro possibile, ma al contempo molto lontano. La risposta per quanto riguarda la vita pratica di tutti i giorni è ancora lungi dall’avere una definizione di metaverso precisa. Cosa comporterà nel nostro quotidiano ancora non possiamo saperlo con esattezza.
Questo è vero anche tra gli specialisti come Cathy Hackl, futurista tecnologica ed esperta di metaverso, intervistata da McKinsey Digital afferma:
“Tendo ad avere una visione piuttosto ampia di cosa sia il metaverso. Credo che sia una convergenza delle nostre vite fisiche e digitali. Sono i nostri stili di vita digitali, che abbiamo vissuto al telefono o al computer, che raggiungono lentamente le nostre vite fisiche.”
Ciò che sappiamo oggi è quali siano le diverse tecnologie che possono abilitare il metaverso, come AR (realtà aumentata) e VR (realtà virtuale), quelle a cui la maggior parte delle persone tende a pensare quando si parla di questa esperienza. Ci sono però anche la blockchain, il 5G, l’edge computing e molte altre possibili componenti.
Grazie ad esse dice la Hackl “avremo una nuova estensione della creatività umana, ma non accadrà che un giorno ci sveglieremo ed esclameremo: “‘Il metaverso è qui!’. Sarà un’evoluzione”. Se sarà lenta o velocissima come le tecnologie che hanno cambiato la vita delle persone negli ultimi 20 anni, lo vedremo probabilmente presto.
Come entrare nel metaverso
Ad ora non esiste un unico “proprietario del metaverso” come si potrebbe pensare, visto che chi è uscito più allo scoperto sul tema è Mark Zuckerberg. Il fondatore e CEO di Facebook ha ufficialmente inaugurato la nuova era, legando il marchio del più famoso e storico social network del pianeta al metaverso. Il nome nuovo di Facebook, così come gli altri prodotti acquisiti all’interno del gruppo, di cui fanno parte ad esempio anche Instagram e Whatsapp, sarà Meta.
Al momento comunque Meta non è accessibile da tutti i Paesi. L’applicazione Horizon Worlds, punto di partenza nella strategia del gruppo Meta, è ancora in fase di sviluppo. Per entrare in questo metaverso è necessario l’uso di un visore VR sviluppato da Oculus, anch’esso nel gruppo Meta.
Allo stato attuale però nessuno può dire di “possedere” il metaverso come soluzione compiuta. Ne esistono almeno altri due in fase avanzata di sviluppo come Decentraland, già accessibile dal sito e Sandbox, per cui la piattaforma non è ancora disponibile ma si può visitare il sito, interagendo con la comunity.
Cosa si può fare e cosa comprare nel metaverso?
Secondo Gartner, la principale società del settore IT, entro il 2026 il 25% delle persone passerà almeno un’ora al giorno nel metaverso, per lavorare, fare shopping, per istruzione, social media e intrattenimento. A differenza della realtà virtuale quindi, utilizzata principalmente per giochi, il metaverso potrà essere utilizzato praticamente per qualsiasi cosa. Anche uscire di casa e incontrare altre persone attraverso un proprio avatar 3D.
Molte funzionalità si affineranno col tempo e con il diffondersi della tecnologia, ma potenzialmente già ora nel si può:
- acquistare capi d’abbigliamento e beni virtuali
- comprare terreni virtuali per organizzare eventi o lanci di prodotti sul mercato
- acquistare case (Metaverse propriety è la prima compagnia al mondo per settore immobiliare virtuale)
- organizzare eventi: Wverse, il metaverso di Würth è un luogo virtuale nel quale è possibile incontrare e accompagnare i propri clienti per sperimentare le diverse soluzioni offerte dall’azienda
- fare formazione: Terna, azienda che gestisce svariati chilometri di linee ad alta e altissima tensione e circa 900 stazioni su tutto il territorio nazionale, utilizza le tecnologie del metaverso per le attività di sviluppo, manutenzione e monitoraggio delle infrastrutture
- creare progetti sperimentali: la BMW, per la sua nuova linea di produzione di veicoli elettrici, ha effettuato per sei mesi una simulazione costruendo auto virtuali in scala uno-a-uno nel metaverso, prima di realizzare effettivamente il layout finale per la fabbrica
Esperti di tecnologia e finanza cominciano a parlare anche di come portare un brand e come aprire negozi nel metaverso.
Il futuro del metaverso
Quale sarà il futuro del metaverso? È una domanda a cui è difficile rispondere, sicuramente le potenzialità sono enormi se non illimitate. Quando si parla di tecnologie però ciò che è veramente imprevedibile non è tanto cosa possono fare, ma l’impatto sociale che esse possono avere.
Al momento possiamo dire che il tentativo del metaverso è quello di razionalizzare il più possibile un mondo di per sé caotico. Tentativo se ci pensiamo comune a gran parte delle tecnologie. Lo stesso Facebook, quanto meno nelle intenzioni iniziali, cos’è se non la razionalizzazione di rapporti tra “amici” che altrimenti avverrebbero nella maggior parte in forme casuali?
In alcuni casi questa razionalizzazione è ben accolta, nel caso di Facebook straordinariamente accolta, in altri casi le reazioni sono state più fredde di quanto ci si aspettasse. Difficile prevedere quali saranno le reazioni di massa al metaverso, essendo oggi ancora nelle prime fasi di sviluppo.
Per ora come scriveva Umbero Eco, abbiamo “apocalittici e integrati” : chi rifiuta la possibilità che le funzionalità del metaverso possano essere utili, se non addirittura dannose per l’umanità e chi ha una visione totalmente ottimistica del suo impatto sociale ed economico. Eco lo riferiva ai mezzi di comunicazione di massa, ma la distinzione è declinabile anche in questo caso. Da una parte c’è chi sostiene che il metaverso non celi altro che l’obiettivo primario di una ancor più minuziosa raccolta e monetizzazione dei dati degli utenti. Dall’altra chi ne vede principalmente i benefici, quelli economici e di marketing per le industrie, ma anche nella qualità della vita, pensando alle enormi potenzialità del metaverso nel campo della medicina.
Quanto varrà il metaverso con esattezza e quando si affermerà pienamente dunque si può dire fino ad un certo punto, ad oggi ci sono previsioni ottimistiche e meno. Bill Gates sostiene che addirittura già nei prossimi due o tre anni la maggior parte degli incontri avverrà nel metaverso. Ipotesi irrealistica per molti, ma si pensi se il metaverso fosse stato in fase avanzata durante la propagazione del Covid-19 su gran parte del pianeta.
Intanto nella realtà, il 5 maggio 2022 l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi e Mark Zuckerberg si sono incontrati a Palazzo Chigi e hanno parlato anche di metaverso. Secondo un portavoce di Meta:
“Nell’incontro di oggi abbiamo confermato la nostra collaborazione con il governo italiano per valorizzare i punti di forza del paese nei settori tecnologico e del design e identificare futuri investimenti. Per dare vita al metaverso sarà necessario uno sforzo congiunto tra aziende, mondo politico e società civile”.